Passione

Aforismi

Fernando Pessoa

A metà strada tra la fede e la critica c’è l’ostello della ragione. La ragione è la fede in ciò che si può comprendere senza fede; ma è anche essa una fede, perché comprendere implica presupporre che esista qualcosa di comprensibile.
Agire compensa ma confonde.
Agisci come se non ci fosse Dio, ricordandoti però che Egli esiste.
Aiutare qualcuno vuol dire prendere qualcuno per incapace; se questo qualcuno non è incapace, significa farlo tale, supporlo tale; e cioè, nel primo caso, tirannia, nel secondo disprezzo.
Alcuni hanno un grande sogno nella vita e mancano a quel sogno. Altri nella vita non hanno nessun sogno, e mancano anche a quello.
All'uomo superiormente intelligente oggi non rimane altra via che l’abdicazione.
Allo stesso modo in cui altre persone possono leggere brani della Bibbia, io leggo quelli della retorica. Ho il vantaggio del riposo e della assenza di devozione.
Amare è fraintendersi.
Amiamo la perfezione, perché non la possiamo avere; la rifiuteremmo, se ce l’avessimo. Il perfetto è il disumano, perché l’umano è imperfetto.
Amo come l'amore ama. Non conosco altra ragione di amarti che amarti. Cosa vuoi che ti dica oltre a dirti che ti amo, se ciò che voglio dirti è che ti amo?
Aspettare il meglio e prepararsi al peggio: ecco la regola.
Avendo visto con quale lucidità e coerenza logica certi pazzi giustificano a se stessi e agli altri, le loro idee deliranti, ho perduto per sempre la sicura certezza della lucidità della mia lucidità.
Avere delle opinioni significa essersi venduti a se stessi. Non avere opinioni significa esistere. Avere tutte le opinioni significa essere poeti.
Basta un mal di denti per non farci credere nella bontà del creatore.
C'è un destino uguale, perché è astratto, per gli uomini e per le cose una designazione ugualmente indifferente nell’algebra del mistero.
Che cos'è viaggiare e a cosa serve viaggiare? Qualsiasi tramonto è il tramonto; non è necessario andarlo a vedere a Costantinopoli.
Che gli Dei cambino a loro piacimento i miei sogni, ma non il dono di sognare.
Chi di noi, voltandosi indietro sulla strada da cui non c’è ritorno, può dire di averla seguita come avrebbe dovuto?
Chi volesse fare un catalogo di mostri, non dovrebbe far altro che fotografare con le parole quelle cose che la notte reca alle anime sonnolente che non riescono a dormire. Tali cose possiedono tutta l’incoerenza del sogno senza la scusa inconsapevole di stare a dormire.
Chi è io? Cos’è questo intervallo tra me e me?
Chissà se il romanzo non sarà una realtà più perfetta e una vita che Dio crea attraverso noi, e se noi chissà, esistiamo soltanto per creare?
Ci basta l’incomprensibilità dell’universo; volerlo comprendere significa essere meno che uomini, perché essere uomini è sapere che non si comprende.
Ci siano o no gli dèi, di essi siamo servi.
Ci stupiamo, amandola, della tensione verso la perfezione dei grandi artisti. Amiamo la loro prossimità al perfetto, però la amiamo perché è solo prossimità.
Ciò che alcuni chiamano tedio, non è altro che noia; per altri non è altro che disagio; altri ancora chiamano tedio l’indolenza. Ma il tedio, sebbene comprenda l’indolenza, il disagio e la noia, li comprende come l’acqua comprende l’idrogeno e l’ossigeno, di cui si compone. Li include, senza somigliare somigliarvi.
Ciò che c’è di più banale nei sogni, è che tutti li hanno.
Ciò che deriva da una dittatura rivoluzionaria è una società guerriera di tipo dittatoriale, cioè un dispotismo militare. Nient’altro.
Ciò che vediamo delle cose sono le cose.
Ciò che vediamo non è ciò che vediamo ma ciò che siamo.
Ciò che è naturale è ciò che viene dall'istinto; e quello che, non essendo istinto, assomiglia in tutto e per tutto all’istinto è l’abitudine.
Conosce qualcuno le frontiere della sua anima, per cui possa dire, io sono io?
Conoscersi significa errare e l’oracolo che ha detto "Conosci te stesso" ha proposto un compito più grave delle fatiche di Ercole e un enigma più oscuro di quello della Sfinge.
Considerare la nostra maggiore angoscia come un incidente senza importanza, non solo nella vita dell’universo, ma anche in quella della nostra stessa anima, è il principio della saggezza. Considerare questo in piena angoscia è la saggezza completa.
Considerare ogni cosa che ci capita come un accidente o un episodio di un romanzo a cui non assistiamo con la nostra attenzione ma con la vita. Solo con questo atteggiamento potremo vincere la malizia dei giorni e i capricci degli eventi.
Considero la vita una locanda, dove devo fermarmi fino all’arrivo della diligenza dell’abisso.
Cosa è l’ideale se non la confessione che la vita non serve? Cosa è l’arte se non la negazione della vita?
Costa molto essere sinceri se si è intelligenti. Quanto essere onesti se si è ambiziosi.
Così, come laviamo il corpo dovremmo lavare il destino, cambiare vita come cambiamo biancheria, non per preservarla, come quando mangiamo e dormiamo, ma per quel rispetto altrui per noi stessi, che propriamente chiamiamo pulizia.
Cultura non è leggere molto, né sapere molto: è conoscere molto.
Dato che non possiamo ottenere bellezza dalla vita, cerchiamo almeno di ottenere bellezza dal fatto di non potere ottenere bellezza dalla vita. Facciamo del nostro fallimento una vittoria, una cosa positiva ed elevata, con colonne, maestà e acquiescenza spirituale.
Di quante complesse incomprensioni è fatta la comprensione che gli altri hanno di noi.
Dicevano gli argonauti che navigare è necessario, ma che non è necessario vivere. Noi, argonauti della sensibilità malata, diciamo che sentire è necessario, ma che non è necessario vivere.
Dire! Saper dire! Saper esistere attraverso la voce scritta e l’immagine intellettuale! Tutto questo è quanto vale la vita.
Dopo una notte trascorsa male, non siamo gradevoli per nessuno. Il sonno fuggito ha portato via con sé qualcosa che ci rendeva umani.
Dover dominare gli altri significa avere bisogno degli altri. Il capo è un dipendente.
Dubito, quindi penso.
Esiste una stanchezza dell’intelligenza astratta, che è la più spaventosa delle stanchezze. Non pesa come la stanchezza del corpo, né inquieta come la stanchezza della conoscenza emotiva. È un peso della coscienza del mondo, un non poter respirare con l’anima.
Essere austero è non saper nascondere la sofferenza che si ha di non essere amato.
Essere pessimista vuol dire prendere ogni cosa come tragica, e questo atteggiamento è un’esagerazione e un fastidio.
Essere poeta non è una mia ambizione. È la mia maniera di stare solo.
Essere solitario per essere sincero e puro nell'anima. L'uomo ente collettivo è un essere corrotto.
Eterni viandanti di noi stessi, non esiste altro paesaggio se non quello che siamo.
Fare un’opera e, dopo averla fatta, riconoscere che è brutta, è una delle tragedie dell’anima. Soprattutto è grande quando si riconosce che quell’opera è la migliore che si potesse fare.
Felice è colui che dalla vita non esige più di quello che essa spontaneamente gli offre, facendosi guidare dall’istinto dei gatti, che cercano il sole quando c’è il sole e quando non c’è il sole, il caldo, dovunque esso sia.
Fortunatamente per l’umanità, ogni uomo è solo ciò che è, e solo al genio viene concesso di essere anche qualcun altro.
Gli dèi sono l’incarnazione di quello che non potremo mai essere.
Gli uomini d’azione sono gli schiavi involontari degli uomini di pensiero. Le cose valgono soltanto nella loro interpretazione.
Ho sempre rifiutato di essere compreso. Essere compreso significa prostituirsi. Preferisco essere preso seriamente per quello che non sono, ignorato umanamente con decenza e naturalezza.
I compratori di cose inutili sono sempre più saggi di quanto non si creda, comprano piccoli sogni. Quando comprano sono bambini.
I libri ci danno un diletto che va in profondità, discorrono con noi, ci consigliano e si legano a noi con una sorta di familiarità attiva e penetrante.
I sentimenti più dolorosi e le emozioni più pungenti, sono quelli assurdi: l'ansia di cose impossibili, proprio perché sono impossibili, la nostalgia di ciò che non c'è mai stato, il desiderio di ciò che potrebbe essere stato, la pena di non essere un altro, l'insoddisfazione per l'esistenza del mondo.
I sogni ce l'hanno tutti: ciò che ci differenzia è l’intensità per raggiungerli o il destino che li raggiunge per noi.
I veri paesaggi sono quelli che noi stessi creiamo, perché così, quali loro dèi, li vediamo come veramente sono, cioè come sono stati creati.
I viaggi sono i viaggiatori.
Il Vangelo raccomanda amore per il prossimo: non dice amore per l’uomo o per l’umanità, di cui di fatto nessuno può curarsi.
Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe.
Il destino di un popolo dipende dalle condizioni della sua grammatica. Non esiste un grande paese senza proprietà di linguaggio.
Il genio, il pazzo e il criminale sono tre casi di disadattamento. Nel genio il disadattamento è intellettuale: è un uomo che non pensa, né può pensare, come gli altri. Nel pazzo il disadattamento è emotivo: è un uomo che non sente, né può sentire, come gli altri. Nel criminale il disadattamento riguarda riguarda la volontà: è un uomo che non desidera, né può desiderare, come gli altri.
Il mondo visibile continua regolarmente alla luce del sole. Il mondo sconosciuto ci spia dall’ombra.
Il mondo è di chi è nato per conquistarlo, e non di chi sogna, a buon diritto, di poterlo conquistare.
Il pensiero può essere elevato senza avere l’eleganza, ma, nella misura in cui non avrà eleganza, gli verrà meno la capacità di agire sugli altri. La forza senza la destrezza è una semplice massa.
Il poeta vale quello che vale la sua migliore poesia.
Il poeta è un fingitore. Finge così completamente che arriva a fingere che è dolore il dolore che davvero sente.
Il romanzo è la favola delle fate di chi non ha immaginazione.
Il santo piange, ed è umano. Dio tace. Per questo possiamo amare il santo ma non possiamo amare Dio.
Il sognatore non è superiore all’uomo attivo perché il sogno è superiore alla realtà. La superiorità del sognatore sta nel fatto che sognare è molto più pratico che vivere.
Il sogno è la cocaina peggiore, perché è la più naturale di tutte.
Il tedio non è la malattia della noia di non aver nulla da fare, ma una malattia più grave: sentire che non vale la pena di fare niente.
Il tedio è questo: la perdita, da parte dell’anima, della sua capacità di illudersi.
Il tedio è sì la noia del mondo, il disagio di continuare a vivere, l’indolenza di aver vissuto; il tedio è davvero la sensazione carnale della vacuità prolissa delle cose. Ma il tedio è, più di questo, la noia di altri mondi, sia che esistano o no.
Il tramonto è un fenomeno intellettuale.
Il vero male, l'unico male, sono le convenzioni e le finzioni sociali, che si sovrappongono alla realtà naturale.
In alcuni il sentimentalismo mostra l’impossibilità di un uso attivo dell’intelligenza; in altri mostra l’assenza dell’intelligenza stessa.
In questo mondo, viviamo tutti a bordo di una nave salpata da un porto che non conosciamo, diretta a un porto che ignoriamo; dobbiamo avere per gli altri una amabilità da viaggio.
In tutti i manicomi vi sono tanti matti posseduti da tante certezze!
L'amore è la più carnale delle illusioni.
L'amore è uno scampolo mortale di immortalità.
L'anarchico vuole la libertà: la libertà per sé e per gli altri, per tutta l’umanità. Vuole essere libero dall’influenza o dalla pressione delle finzioni sociali.
L'anima umana è un abisso scuro e vischioso, un pozzo che non si usa nel mondo superficiale. Nessuno amerebbe se stesso se si conoscesse, e così, se non ci fosse la vanità, che è il sangue della vita spirituale, moriremmo di anemia nell’anima.
L'arte ci libera illusoriamente dalla sordidezza di essere. Mentre sentiamo i mali e le ingiurie di Amleto, principe di Danimarca, non sentiamo i nostri vili perché sono nostri e vili perché sono vili.
L'arte consiste nel far sentire agli altri quello che sentiamo, nel liberarli da loro stessi, proponendo loro la nostra personalità come liberazione speciale.
L'arte è l'espressione intellettuale dell'emozione, distinta dalla vita, che è l'espressione volitiva dell'emozione.
L'arte, se ci libera dai feticci assenti e astratti, ci libera anche dalle idee generose e dalle preoccupazioni sociali, ugualmente feticci.
L'azione è una malattia del pensiero, un cancro dell’immaginazione.
L'esperienza diretta è il sotterfugio o il nascondiglio di coloro che sono sprovvisti di immaginazione.
L'essenza del progresso è la decadenza. Progredire è morire perché vivere è morire.
L'ignoranza è la vera innocenza. Il grande pensatore è lo scaltro per eccellenza.
L'ironia è il primo indizio del fatto che la coscienza è diventata cosciente. E l’ironia attraversa due stadi: lo stadio stabilito da Socrate, quando ha affermato "so soltanto di non sapere", e lo stadio stabilito da Sanches, quando ha affermato "non so se non so niente".
L'onanista è abietto, ma, a dire il vero, l’onanista è la perfetta logica espressione dell’amante. È l’unico che non finge e non si inganna.
L'orgoglio è la certezza emotiva della propria grandezza. La vanità è la certezza emotiva del fatto che gli altri in noi vedono, o ci attribuiscono, tale grandezza. I due sentimenti non sono necessariamente uniti, ma per natura non sono neanche opposti. Sono diversi ma coniugabili.
L'unica opera grande e perfetta è quella che non si sogna mai di realizzare.
L'unico comportamento degno di un uomo superiore è la persistenza tenace di un’attività che si riconosce inutile, l’abitudine a una disciplina sterile, l’uso fisso di norme del pensiero filosofico e metafisico che comprendiamo non essere di alcuna importanza.
L'unico modo di andare d’accordo con la vita è essere in disaccordo con noi stessi.
L'unico senso intimo delle cose è che esse non hanno nessun senso intimo.
L'uomo di sensibilità giusta e di retta ragione, quando si sente preoccupato del male e dell’ingiustizia del mondo, cerca naturalmente di correggerli, dapprima, in ciò che gli si manifesta più vicino; e questo lo troverà nel suo stesso essere. Ma questa opera lo impegnerà per tutta la vita.
L'uomo non deve potersi guardare in faccia. È la cosa più terribile. La natura gli ha fatto dono di non poterla vedere, così come di non poter fissare i propri occhi. Soltanto nell’acqua dei fiumi e dei laghi poteva scrutare il suo volto. E la postura che doveva assumere era peraltro simbolica. Doveva piegarsi, abbassarsi, per commettere l’ignominia di vedersi. Chi ha inventato lo specchio ha avvelenato l’anima dell’uomo.
L'uomo non sa più degli altri animali; ne sa di meno. Essi sanno quello che devono sapere. Noi no.
L'uomo perfetto dei pagani era la perfezione dell’uomo che esiste; l’uomo perfetto dei cristiani era la perfezione dell’uomo che non esiste; l’uomo perfetto dei buddisti la perfezione della non esistenza dell’uomo.
L'uomo è diverso dall'animale solo perché non sa esserne uno preciso.
La bontà è un capriccio del temperamento e non abbiamo il diritto di rendere gli altri vittime dei nostri capricci, seppure di umanità o di tenerezza.
La condizione essenziale per essere un uomo pratico è la mancanza di sensibilità.
La decadenza è la perdita totale dell’incoscienza; perché l’incoscienza è il fondamento della vita. Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe.
La fine degli ideali classici ha reso tutti dei possibili artisti e, dunque, cattivi artisti.
La fortuna di un popolo dipende dallo stato della sua grammatica. Non esiste grande nazione senza proprietà di linguaggio.
La letteratura, che è arte coniugata al pensiero e realizzazione senza macchia della realtà, mi sembra che sia il fine cui dovrebbe tendere ogni sforzo umano, se fosse veramente umano, e non il superfluo della parte animale.
La letteratura, come tutta l'arte, è la confessione che la vita non basta.
La lettura dei giornali, sempre penosa dal punto di vista estetico, spesso lo è anche dal punto di vista morale, persino per chi abbia pochi scrupoli morali.
La mia anima è una misteriosa orchestra, non so quali strumenti suoni e strida dentro di me: corde, arpe, timpani e tamburi. Mi conosco come una sinfonia.
La morale è la cattiva ipocrisia dell'invidia.
La morte è la curva della strada. Morire è solo non essere visto.
La natura è la differenza tra l’anima e Dio.
La nostra epoca, senile e cancerogena, è la deviazione multipla di tutti i grandi propositi, opposti o confluenti, dal cui fallimento è sorta l’era con cui sono falliti.
La più vile di tutte le necessità, quella della confidenza, quella della confessione. È la necessità dell’anima di esteriorizzarsi. Confessa, sì; ma confessa ciò che non senti. Libera la tua anima, sì, dal peso dei suoi segreti, rivelandoli; ma a condizione che i segreti che dirai, non li abbia mai avuti. Menti a te stesso prima di dire tale verità. Esprimersi e sempre errare. Sii cosciente: esprimersi sia, per te, mentire.
La sincerità è un’intolleranza.
La stessa copula è appena un contatto, un contatto di sfregamento ravvicinato, ma non una penetrazione reale, almeno di un corpo da parte di un altro corpo.
La tristezza solenne che abita in tutte le grandi cose sulle vette come nelle grandi vite, nelle notti profonde come nei poemi eterni.
La vanità è la fiducia nell'effetto del nostro valore, l'orgoglio la fiducia nel nostro valore.
La vita che si vive è un fraintendimento fluido, un’allegra media tra la grandezza che non c’è e la felicità che non può esistere.
La vita è ciò che facciamo di essa.
La vita è un male degno di essere vissuto.
La vita è un viaggio sperimentale, fatto involontariamente.
La vita, per la maggior parte degli uomini, è un fastidio che passa senza che se ne accorgano, una cosa triste, costituita da intervalli allegri.
Le angosce della nostra anima sono sempre cataclismi del cosmo. Quando ci arrivano, intorno a noi si perde il sole e si sconvolgono le stelle.
Le cose ottenute, siano esse imperi o frasi, proprio perché si sono ottenute, contengono la parte peggiore delle cose reali, ossia il fatto di sapere che sono periture.
Le persone sono come le vetrate colorate: brillano e scintillano quando fuori c’è il sole, ma al calar delle tenebre viene rivelata la loro vera bellezza solo se è accesa una luce dall’interno.
Leggere è sognare per mano altrui.
Lo stesso vivere è morire, perché non abbiamo un giorno in più nella nostra vita tale da non avere, perciò, un giorno in meno.
Mai si è vissuto tanto come quando si è pensato molto.
Morire è essere totalmente altri. Per questo il suicidio è vigliaccheria; è offrirci completamente alla vita.
Nel pollaio da dove partirà verso la morte, il gallo canta inni alla libertà perché gli hanno dato due trespoli.
Nella vita attuale il mondo appartiene solo agli stupidi, agli insensibili e agli agitati. Il diritto a vivere e trionfare oggi si conquista quasi con gli stessi requisiti con cui si ottiene il ricovero in manicomio: l’incapacità di pensare, l’amoralità e l’ipereccitazione.
Nessuna idea brillante riesce ad entrare in circolazione se non aggregando a sé degli elementi di stupidità.
Nessuno amerebbe se stesso se si conoscesse, e così, se non ci fosse la vanità, che è il sangue della vita spirituale, moriremmo di anemia nell’anima.
Nessuno comprende l’altro. Siamo, come ha detto il poeta, isole nel mare della vita; tra noi si inserisce il mare che ci limita e separa. Per quanto una persona si sforzi di sapere chi sia l’altra persona, non riuscirà a sapere niente se non quello che la parola dice ombra informe sul suolo della sua possibilità di intendere.
Nessuno mi ha riconosciuto sotto la maschera dell'identità con gli altri, né ha mai saputo che ero maschera, perché nessuno sapeva che a questo mondo esistono i mascherati. Nessuno ha supposto che a mio lato ci fosse sempre un altro che in fondo ero io. Mi hanno sempre creduto identico a me stesso.
Noi non amiamo mai nessuno: amiamo, soltanto, l'idea che abbiamo di qualcuno. Ciò che amiamo è un nostro concetto, vale a dire, amiamo noi stessi.
Noi non ci realizziamo mai. Siamo due abissi, un pozzo che fissa il cielo.
Noi non siamo che sfingi false e non sappiamo chi siamo realmente. L’unico modo di andare d’accordo con la vita è essere in disaccordo con noi stessi. L’assurdo è il divino.
Nominare una cosa è conservarle il pieno valore e spogliarla del suo aspetto terrifico.
Non amiamo mai nessuno. Amiamo solo l’idea che ci facciamo di qualcuno. È un concetto nostro quello che amiamo: insomma, amiamo noi stessi.
Non apprezza la libertà chi non ha mai conosciuto la costrizione.
Non basta aprire la finestra per vedere la campagna e il fiume. Non basta non essere ciechi per vedere gli alberi e i fiori. C'è solo una finestra chiusa e tutto il mondo fuori; e un sogno di ciò che potrebbe essere visto se la finestra si aprisse.
Non ci sono norme. Tutti gli uomini sono eccezioni a una regola che non esiste.
Non c’è niente di più errato del ritenere la morte simile al sonno. Perché dovrebbe esserlo se la morte non assomiglia al sonno? L’essenza del sonno è il destarsi da esso, ma dalla morte non ci si desta.
Non c’è nostalgia più dolorosa di quella delle cose che non sono mai state!
Non esistono liberali sinceri. Del resto, non esistono i liberali.
Non il piacere, non la gloria, non il potere: la libertà, unicamente la libertà.
Non sappiamo mai quando siamo sinceri. Forse non lo siamo mai. E anche se oggi siamo sinceri, domani potremmo esserlo per una cosa contraria.
Non sono niente, non sarò mai niente, non posso voler essere niente. A parte questo ho dentro di me tutti i sogni del mondo.
Non subordinarsi a niente, né a un uomo né a un amore né a un'idea; avere quell'indipendenza distante che consiste nel diffidare della verità e, ammesso che esista, dell'utilità della sua conoscenza. Appartenere: ecco la banalità. Fede, ideale, donna o professione: ecco la prigione e le catene. Essere è essere libero.
Non è facile distinguere l’uomo dagli animali, non esiste un criterio sicuro per distinguere l’uomo dagli animali. La vita umana scorre con la stessa intima incoscienza della vita animale. Le stesse leggi profonde che regolano dall’esterno gli istinti degli animali, governano dall’esterno anche l’intelligenza dell’uomo.
Non è nei vasti campi o nei grandi giardini che vedo giungere la primavera. È nei rari alberi di una piccola piazza della città. Lì il verde spicca come un dono ed è allegro come una dolce tristezza.
Oggigiorno ogni uomo, la cui statura morale e il cui valore intellettuale non siano di un pigmeo o di una persona rozza, ama, quando ama, di un amore romantico.
Ogni piacere è un vizio, perché cercare il piacere è quello che fanno tutti nella vita, e l’unico vizio orrendo è fare quello che fanno tutti.
Ogni uomo d’azione fondamentalmente è operoso e ottimista perché chi non prova sentimenti è felice. Un uomo d’azione si riconosce perché è sempre ben disposto.
Passare dai fantasmi della fede agli spettri della ragione è solamente un cambiare di cella.
Per arrivare all'infinito, e credo vi si possa arrivare, abbiamo bisogno di un porto, di uno soltanto, sicuro, e da lì partire verso l’Indefinito.
Per essere grande, sii intero: non esagerare e non escludere niente di te. Sii tutto in ogni cosa. Metti tanto quanto sei, nel minimo che fai.
Per ogni filosofo, Dio è della sua opinione.
Perché per essere felici è necessario non saperlo?
Perché è bella l’arte? Perché è inutile. Perché è brutta la vita? Perché è tutta fini e propositi e intenzioni.
Perdere il padre e la madre, non ottenere né gloria né felicità, non avere né un amico né un amore, tutto questo si può sopportare; quello che non si può sopportare è sognare una cosa bella che non sia possibile realizzare in parole o azioni.
Porto addosso le ferite di tutte le battaglie che ho evitato.
Possedere significa essere posseduto e dunque perdersi.
Possiamo morire solo se amiamo.
Possiamo vendere il nostro tempo, ma non possiamo ricomprarlo.
Prima sii libero, poi chiedi la libertà.
Quando il criterio dell’arte era la solida costruzione, l’attenta osservanza delle regole pochi potevano tentare di essere artisti, e la maggior parte di costoro sono molto buoni. Ma quando si è iniziato a considerare l’arte da espressione di creazione a espressione di sentimenti, ognuno poteva essere artista, perché tutti hanno dei sentimenti.
Quando potrai dire il tuo grande amore, il tuo grande amore smetterà di essere grande.
Quelli che soffrono davvero non formano la plebe, non formano un gruppo. Chi soffre, soffre in solitudine.
Quelli che sognano in grande, o sono pazzi e credono in quello che sognano e sono felici, o sono semplici vaneggiatori, per i quali il vaneggiamento è una musica dell'anima che li culla senza dir loro niente. Ma per colui che sogna il possibile esiste la possibilità reale di una vera e propria disillusione.
Quello che distingue le persone le une dalle altre è la forza di farcela, o di lasciare che sia il destino a farla a noi.
Regola della vita è che possiamo, e dobbiamo, imparare da tutti. Ci sono cose serie della vita che possiamo apprendere da ciarlatani e banditi, ci sono filosofie che ci sono impartite da stupidi, ci sono lezioni di fermezza e di legge che vengono dal caso e da coloro che il caso ha scelto. Tutto è in tutto.
Saggio è colui che rende monotona l’esistenza, perché allora ogni piccolo accidente possiede il privilegio della meraviglia.
Saggio è colui che si contenta dello spettacolo del mondo.
Sapere che sarà pessima l’opera che mai si farà. Peggiore, tuttavia, sarà quella che non si farà mai.
Scegliere metodi di non agire è stata l’attenzione e lo scrupolo della mia vita.
Scrivere è dimenticare. La letteratura è il modo più gradevole di ignorare la vita.
Se conoscessimo la verità, la vedremmo.
Se la vita non ci ha dato altro che una cella di reclusione, facciamo in modo di addobbarla, almeno, con le ombre dei nostri sogni.
Se per te è impossibile vivere solo, sei nato schiavo.
Segui il tuo destino, bagna le tue piante, ama le tue rose. Il resto è l’ombra di alberi estranei.
Sentirsi superiori e vedersi trattato dal Destino come inferiore agli infimi, chi può vanagloriarsi di essere uomo in una tale situazione?
Si respira meglio quando si è ricchi; si è più liberi quando si è celebri; lo stesso possesso di un titolo nobiliare è un piccolo monte.
Solo nell'illusione della libertà la libertà esiste.
Solo una cosa mi meraviglia più della stupidità con cui la maggior parte degli uomini vive la propria vita: è l’intelligenza che c’è in questa stupidità.
Soltanto l'estrema debolezza dell'immaginazione giustifica che ci si debba muovere per sentire.
Soltanto l'idea raggiunge, senza sciuparsi, la conoscenza della realtà.
Sulla vetta c’è posto solo per un uomo. Quanto più perfetto, più completo; e quanto più sarà completo, meno necessiterà dell’altro.
Tutta la creazione è fantasia e illusione. La materia è un'illusione per il pensiero. Il pensiero è un'illusione per l'intuizione. L'intuizione è un'illusione per un'idea inalterata. L'idea inalterata è un'illusione per l'esistenza.
Tutta la vita dell’anima umana è un movimento nella penombra.
Tutte le lettere d'amore sono ridicole. Non sarebbero lettere d'amore se non fossero ridicole....Ma dopotutto, solo coloro che non hanno mai scritto lettere d'amore sono ridicoli.
Tutti gli ideali e tutte le ambizioni sono un delirio da comari uomini.
Tutti i coniugi del mondo sono male sposati, perché ognuno custodisce dentro di sé, nei segreti dove l’anima è del Diavolo, l’immagine sottile dell’uomo desiderato che non è quello del marito, la figura volubile della donna sublime che la moglie non ha realizzato.
Tutti possiamo essere spregevoli. Ognuno di noi porta con sé un crimine commesso o un crimine che l’anima gli chiede di commettere.
Tutto ciò che cerchiamo, lo cerchiamo per un’ambizione, ma questa ambizione o non si realizza e allora siamo poveri, o crediamo di averla realizzata e allora siamo completamente pazzi.
Tutto ciò che esiste, forse esiste perché esiste un’altra cosa. Nulla è, tutto coesiste: forse è proprio così.
Tutto ciò che facciamo, nell’arte o nella vita, è la brutta copia di quello che abbiamo pensato di fare.
Tutto ciò che sappiamo è una nostra impressione, e tutto quello che siamo è una impressione altrui.
Tutto vale la pena se l'anima non è angusta.
Tutto è imperfetto, non c’è tramonto così bello da non poterlo essere di più, o brezza lieve che invita al sonno che non possa favorire un sonno ancora più sereno.
Tutto è noi, e noi siamo tutto; ma questo a cosa serve, se tutto è niente?
Un anarchico è una persona indignata nei confronti dell’ingiustizia di essere nati socialmente diversi.
Un buon sigaro e stare a occhi chiusi: questo è essere ricchi.
Un tramonto è un fenomeno intellettuale.
Un uomo, se possiede la vera sapienza, sa godere dell’intero spettacolo del mondo da una sedia, senza saper leggere, senza parlare con nessuno, solo con l’uso dei sensi e con l’anima che non sappia essere triste.
Una poesia è l’espressione di idee o di sentimenti in un linguaggio che nessuno usa, poiché nessuno parla in versi.
Vaghe ipotesi di potersi illudere questo, e non di più, ha il più grande degli uomini.
Viaggiare? Per viaggiare basta esistere. Passo di giorno in giorno come di stazione in stazione, nel treno del mio corpo, o nel mio destino, affacciato sulle strade e sulle piazze, sui gesti e sui volti, sempre uguali e sempre diversi come in fondo sono i paesaggi.
Vivere una vita priva di passioni ma colta, nella serenità delle idee, leggendo, sognando, e pensando di scrivere; una vita sufficientemente lenta per rimanere sempre ai margini del tedio, sufficientemente meditata per non imbattersi mai in esso.
Vivere è morire, perché non abbiamo un giorno in più nella nostra vita senza avere, al contempo, un giorno in meno.
Vivere è non pensare.
Viviamo, nell'imbrunire della coscienza, mai certi di cosa siamo o di cosa supponiamo essere.
È il sognatore l'uomo d’azione.
È meglio scrivere piuttosto che osare vivere.
È molto meglio non agire piuttosto che agire inutilmente, frammentariamente, insufficientemente, come fa l’innumerevole superflua inane maggioranza degli uomini.
È nobile essere timido, illustre non saper agire, grande non avere attitudine alla vita.
È umano volere ciò di cui abbiamo necessità, ed è umano desiderare ciò che non ci è necessario ma che è per noi desiderabile. Il male consiste nel desiderare con uguale intensità ciò che è indispensabile e ciò che è desiderabile, soffrendo per non essere perfetti come se si soffrisse per la mancanza del pane.
È un errore doloroso e crasso la distinzione che i rivoluzionari stabiliscono tra borghesi e popolo, o nobili e popolo, o governanti e governati. La distinzione è tra adattati e disadattati: il resto è letteratura e cattiva letteratura.